Category Archives: Eccesso di stimoli

mail mai spedita all’amico innamorato

A volte è troppo difficile ammettere anche solo un’incrinatura. Così, tu. Tu scrivi per lei, per la gitana. Afferri pulviscoli nella luce. Trattieni i fili sottili dell’innamoramento con tutte le tue forze, tutti i fili, come di innumerevoli aquiloni. Gridi ogni volta, ti batti il petto con una pietra come fosse uno strumento musicale. Lo […]

disciplina e magnolie

Quando la disciplina diventa norma del quotidiano? Mi interrogo per individuare il momento in cui l’organizzazione e l’esecuzione di un compito si mutano in quasi-necessità. Quando ho cominciato ad occuparmi di qualcosa già deciso e progettato, e ad organizzare mentalmente l’attività successiva mentre lo eseguo? La sensazione di dominare il tempo con l’organizzazione a volte […]

la mia educazione

Non si accettano obiezioni questo rapporto non prevede confronto l’addestramento è un’esperienza totale – solo gli idioti vogliono pensare da sé – le opinioni altrui non hanno valore, non l’hanno mai avuto. E’ così che mi hanno allevata.

cerchi

A tracciar cerchi si passa la vita a costruire ponti dopo aver osservato stelle e correnti a demolirli in una notte, come ladri, come assassini di se stessi altari si erigono dentro di noi, tacitamente occorre distruggerli quando li scorgiamo muniti di mazza, muniti di ascia attendiamo di poter abbattere il nostro albero e contare […]

sardegna aprile 2011

A lungo ho temuto il calore umano, l’amicizia è più difficile dell’amore (io l’ho tradita, io lo so, e di notte ancora ritorna) ma questo tempo è fatto di persone e troppo ne ho perduto. Le ore e il riso sono gioielli in tasca, grano che germoglia.

SARDEGNA Aprile 2011

Le ginestre osservavano il sole, assorte. L’acqua imparava a riconoscersi, a ricostruire il proprio colore. Il verde si dipanava piano, attonito, svelandosi alla sua stessa meraviglia. E gli aranci, i limoni, ossessivi esibivano frutti, quasi con angoscia gridavano “Guardateci! Osservateci! Come potete non vedere la nostra bellezza?” Io avvertivo una fuga di atomi da me […]

tacere

Me ne sono resa conto, l’altra sera: ci sono voluti anni per imparare il silenzio, per chiudere nel cassetto tutte le penne cariche e tenere a portata di mano quelle che non funzionano più. Ce ne ho messo, del tempo, per apprendere a tacere, per convincermi a lasciar stare, per considerare la necessità di chiudere […]

la produzione avanza

E’ strana questa stanchezza che pesa addosso, da tutti i lati, eppure non dispiace. Sto lavorando duro, ma non me ne accorgo, salvo che nel sonno, quando un movimento di chi è in me, ma è già altro da me, mi sveglia all’improvviso e mi ricorda che in questi mesi non si chiude mai, l’opificio […]

n.11

E nasce l’imbarazzo, un’onda che vorresti pesante come velluto scuro, e osservi il tavolo desiderando di finirci sotto e fissi il bicchiere dell’acqua e lo svuoti a sorsi affrettati insapori – lo sforzo di controllarsi fa venir sete – e intanto lei parla, convinta – è la pena, la mestizia, non riesci a provare fastidio […]

n.10

Pioggia tiepida, sullo sfondo la sera: potevo contare i colori del verde.