Al levarsi del vento
tintinna la campana sul bordo del tetto
fuggono in volo gli usignoli
si smuovono le tende.
Appoggiata alla balaustra non osservi più i fiori, il ponte
osservi le nuvole nel tramonto offuscato.
Al levarsi del vento, io lo ricorderò,
al levarsi del vento contemplerò la magnifica paura
sotto il tuo cappello di paglia
la luce del tramonto si è posata sulle tue spalle
vento e polvere mordono le mie labbra
di uomo del sud.
Tu dimori nel mio petto ondoso
ritti, fianco a fianco,
osserviamo il sole giallo, lucente cadere dalle nostre spalle,
piano piano
piano piano.
春眠不觉晓,
处处闻啼鸟,
夜来风雨声,
花落知多少.
孟浩然
Primavera – nel sonno non sento giungere l’alba
ovunque s’odono cinguettii d’uccelli
la notte è venuta col suono del vento e della pioggia
chissà quanti fiori sono caduti
Meng Haoran
Le nuvole dense si dissolvono nel tramonto
dilaga, limpido, il freddo.
Scorre senza suono
la ruota di giada
nel Fiume d’Argento.
Questa vita, questa notte – una soavità rara.
La prossima luna, il prossimo anno, dove la vedrò?
Un brindisi
bisognerebbe farlo con una piega del polso
un accenno della mano guarnita di un bicchiere
che ride incontrando i compagni a mezz’aria.
Non cosi’ – con lo spasmo del braccio teso
a implorare la renitenza dell’altro –
si guasta il perlage, si guasta la vita.
Il vino si dispera.
IL GIARDINO DELLA VALLE DORATA
La gloria del mondo si dissolve in polvere fragrante.
Scorre l’acqua senza turbarsi ‒ rinasce spontanea l’erba.
Al tramonto, grida d’uccelli nel vento dell’est.
Cadono fiori come lei cadde, gettandosi dalla torre. *
*Si fa riferimento al suicidio di Perla Verde, una concubina che scelse la morte piuttosto che lasciare il proprio amante e cedere ad un importuno, e più potente, corteggiatore.
IL RIFUGIO TRA I BAMBÙ
Solo, nella quiete dei folti bambù,
pizzico le corde del liuto,
accenno a labbra chiuse la melodia.
Nel bosco, all’insaputa di tutti –
sola mi giunge, luminosa, la luna.
L’EREMO DEL PARCO DEI CERVI
Vuota è la montagna – non vedo nessuno
solo, odo fantasmi di voci.
Ancora la luce del sole, penetrando nel fitto degli alberi,
si riflette, scintilla sul muschio.

Se vieni a cercarmi
e la mia porta è chiusa
mi troverai in riva al lago
nel mezzo del verde
vado a cogliere canti di primavera
E’ evidente
come l’amore, come la tosse
scientifico
come la prova del nove
la sublimazione dello iodio
è evidente che non torni, non torni.
E’ evidente che piango.
Complici una tosse incoercibile e uno stato di spossatezza raramente provato, sono stata a casa alcuni giorni pressoché inerte. E poiché stiamo sperimentando Netflix ho dedicato parecchie ore alla visione di alcune “commedie romantiche” – etichetta fin troppo elegante rispetto all’inglese chick flick. Il denominatore comune di questi film potrebbe essere l’uso paranoico della segreteria telefonica, ma a conti fatti la lista degli ingredienti non è molto più impegnativa: Continue Reading »